venerdì 31 agosto 2012

Il Dodo (Dronte)























Ordine:                         Columbiformi
Famiglia:                      Rafidi 
Genere e Specie:           Raphus Cucullatus 
Lunghezza:                   80 cm. circa
Peso:                           25 kg. circa
Dieta:                          Vegetariana 
Riproduzione:               Ottobre/Aprile
Maturità Sessuale:        2/3 Anni 
Habitat:                       Foreste Tropicali
Territorio:                     Isola di Mauritius


La prima vittima dell’incoscienza umana a Mauritius fu il dodo nel lontano 1681, scoperto nel 1507 dai Portoghesi in meno di due secoli l’intera specie era estinta.

Simbolo, immagine moderna e artistica, icona per eccellenza della Nazione, la morfologia del dodo ricorda quella di un piccione anche se l’aspetto grossolano di questo animale lo fa assomigliare più ad un tacchino. L’antenato del dodo, colonizzatori delle isole Mascarene erano degli ottimi volatori, fu il fattore evolutivo che fece assumere al dodo una struttura corporea pesante e che gli fece perdere la capacità di volare, complice l’assenza di predatori terrestri e di altre specie concorrenti. Incapace di volare e poco veloce, disponeva di una sola arma di difesa il grosso e robusto becco ad uncino. Il periodo degli amori del dodo coincideva con la stagione secca, nidificava nella foresta e il suo nido appoggiato al suolo era simile a quello realizzato dai cigni, la femmina vi deponeva un solo uovo lungo circa 10 cm. e del diametro di 5/6 cm. bianco e di forma ovale.

Un solo grasso esemplare di dodo era sufficiente a sfamare una ventina di persone, un capitano olandese della flotta dell’ammiraglio Schuurmans nel 1602 scrisse sul giornale di bordo: ”i marinai hanno portato a bordo alcuni uccelli che chiamano “dronti” tre o quattro di questi uccelli sono stati sufficienti a sfamare l’intero equipaggio.

I naturalisti dell’epoca lo descrivono come particolarmente lento, brutto e stupido, il naturalista Gerorge-Luis Leclerc de Buffon scrisse: la leggerezza e il movimento sono caratteristiche distinte degli uccelli e il dodo non possiede né l’una né l’altro. Certo è, che la vera stupidità, abbracciata dai coloni olandesi fu tale da portare all'estinzione una specie unica al mondo, complice l'introduzione di animali domestici e selvatici, quali capre, gatti, cani, maiali, scimmie, e ratti che fecero il resto sull’habitat del dronte mauriziano. Distruggendo nidi, uova e una natura nativa, vergine e intatta aiutarono a sigillare il destino di questo uccello. Lo scheletro completo del dodo è esposto al museo di storia naturale a Port-Louis.

Il solitario della Réunion e di Rodrigues, le altre due specie cugine del dronte di Mauritius sono state estinte rispettivamente nel 1746 e 1791…l’estinzione del dodo 70 anni prima evidentemente non ha insegnato nulla.

martedì 28 agosto 2012

Michaela Mary Harte




 































Il giovane corpo inerte di Michaela Harte, insegnante elementare di 28 anni (N.31/12/1983 - M.10/01/2011), figlia di Michey Harte dirigente del Tyrone una nota società di calcio gaelico irlandese, fu ritrovato il 10/01/2011 alle 15,16 da suo marito John James McAreavey nella vasca da bagno della camera 1025 del lussuoso hotel Legends. Oggi dando ragione ad una strategia commerciale ribattezzato Lux a Grand Gaube (nord/est dell’isola), dove la giovane coppia irlandese trascorreva la luna di miele.
                                                                         
L’autopsia eseguita il 09/02/2011 dal capo del dipartimento di medicina legale Dr. Sudesh Kumar Gungadin stabilì che Michaela Harte morì in 2-3 minuti in seguito ad una asfissia dovuta alla compressione del collo (strangolamento). Il processo, prese possesso delle aule del tribunale di Port-Louis il 22/05/2012 dopo aver dato vita a più di un anno di indagini condotte dalla Major Crime Investigation Team (M.C.I.T.) criticata a più riprese, restringendo a 5 uomini sospetti e 2 sole incriminazioni, tutti dipendenti dell’hotel Legends. La giustizia mauriziana sempre attenta e pronta a voler chiudere il capitolo in modo serrato e tempestivo, il 12/07/2012 i 9 membri della giuria in Corte d’assise si sono pronunciati all’unanimità per un verdetto di assoluzione nei confronti dei due imputati Avinash Treebhowon e Sandeep Mooneea.

30 testimoni ascoltati per l’accusa e 13 testimoni per la difesa con un totale di 8 settimane di lavori è considerato il più lungo processo che la Corte d’assise abbia mai svolto. Il 15/07/2012 sul settimanale Sunday Times il direttore Imran Hasay pubblica una decina di foto di Michaela Harte senza vita sulla scena del crimine, arrestato per oltraggio al pubblico e alla moralità religiosa passa due notti in carcere prima di essere liberato su cauzione fissata a Rs.25,000.00 (€600) mentre il primo ministro Navin Ramgoolam lo critica, rinfacciandogli di non aver a cuore la salute di Mauritius (salute economica), mettendo così il Paese in cattiva luce davanti agli occhi del mondo.

Dopo la verità processuale l’Irlanda non ci sta e muove la diplomazia con l’alto commissario Brendan McMahon in cerca di chiarimenti. L’ambasciatore irlandese dopo una riunione e alcune consultazioni con il capo del governo Navin Ramgoolam riesce a strappare l’accordo di riaprire l’inchiesta criminale con la costituzione di una nuova squadra investigativa. La speranza della verità è nelle mani del sovrintendente Yeshdev Callee e del capo ispettore Seeballuck della Central Criminal Investigation Department (C.C.D.I.) con la collaborazione dell’ispettore Roland Dabeesing dell’Anti-Drug & Smuggling Unit (A.D.S.U.), che dovranno far luce sulle zone d’ombra dell’inchiesta. In una dichiarazione Brendan McMahon si ritiene incoraggiato dalle proposte di Navin Ramgoolam e ha definito l’incontro molto positivo, esprimendo tutta la credibilità nella giustizia.

Il 18/07/2012 il primo ministro Navin Ramgoolam chiede ufficialmente agli inquirenti irlandesi di raggiungere l’isola mettendo a disposizione tutto ciò che serve perché la giustizia trionfi.

Il 28/07/2012 la nuova squadra ha iniziato i colloqui e preso un centinaio di test del D.N.A. tra i dipendenti che il 10/01/2011 furono in sevizio all'hotel Legends. Il sovrintendente di polizia Yeshdev Callee conta di interrogare un cittadina tedesca che soggiornava nel bungalow vicino al luogo della tragedia, nella sua deposizione fatta subito dopo il crimine fece una descrizione di un dipendente che si aggirava in modo nervoso, innaturale vicino alla camera 1025 nell'ora della morte di Michaela Harte. Gli inquirenti sperano che la turista possa portare nuovi elementi significativi così da far avanzare l’inchiesta, invitata una prima volta ha espresso la volontà di non ritornare sull'isola dicendo di utilizzare la sua prima deposizione per la nuova inchiesta, facendo poi comprendere che potrà dare più dettagli non prima di aver visto le foto in possesso della polizia, la quale è fiduciosa che la collaborazione con le autorità tedesche darà i suoi frutti. 

L’08/08/2012 la polizia ascolta un ex impiegato del Legends, Rajiv Bhujun rientrato il 06/08/2012 dal Canada essendo dipendente su una nave da crociera, la sua testimonianza è giudicata cruciale, fu uno dei primi impiegati ad entrare nella camera 1025 subito dopo il crimine. Rajiv Bhujum accompagnò il marito di Michaela Harte con un doppione delle chiavi perché John James McAreavey ne era sprovvisto, una volta aperto la camera 1025 è ritornato alla reception, ma sentendo le grida di John James McAreavey è accorso nella camera 1025 per capire cosa era accaduto.

Inoltre c'è da capire la figura poca chiara di Dassen Narayanen 27 anni, impiegato nella sorveglianza e sicurezza dell’hotel, considerato dalla Central Crime Investigation Department come un elemento chiave per l’inchiesta con vari indizi importanti a suo carico.

Il 24/08/2012 la F.B.I. americana sbarca a Mauritius per dare una mano al governo su alcuni casi irrisolti tra cui quello di Michaela Harte.

Nel frattempo la famiglia Harte e John James McAreavey hanno chiesto all'hotel Legends un risarcimento di Rs.65,000,000 (€1.600.000 circa). Lo sposo McAreavey ha dichiarato (tolte le spese) che farà beneficenza, la famiglia Harte investirà i proventi nella fondazione Michaela, nata per aiutare i bambini bisognosi di Irlanda. Dopo la prima udienza preliminare del 15/11/2012, la difesa ha richiesto e ottenuto l’aggiornamento al 31/01/2013.

Tourism Authority introduce una nuova misura di sicurezza all'interno del progetto Hotel Security Plan, iniziato nel 2012. Entro la fine del 31/05/2013 tutti gli hotels di Mauritius dovranno dotarsi di telecamere ad infrarossi, pena il rinnovo del permesso della struttura. L’obiettivo è di “offrire una migliore sicurezza ai tutti clienti degli hotels”.

"wikipedia"
http://en.wikipedia.org/wiki/Murder_of_Michaela_McAreavey


martedì 21 agosto 2012

Aeroporto Internazionale S.S.R.


Il turista che atterrerà a Mauritius non potrà fare a meno di notare la costruzione del nuovo aeroporto, o meglio la riabilitazione, modernizzazione ed espansione del terminal 2 (Mauritius Sir Seewoosagur Ramgoolam International Airport Terminal Expansion Project) i lavori iniziati il 04/02/2010 saranno terminati entro luglio 2013 con un’attenzione particolare ai materiali (Mauritius Sustainable Island' Concept). L’arcata è stata progettata prendendo ispirazione dalla palma del viaggiatore (Ravenala Palm) una pianta tropicale che cresce sull’isola, la struttura sarà tutta in acciaio ricoperta di pannelli fotovoltaici installati sulle vetrate. L’arcata sarà così in grado di sfruttare l’energia solare e il recupero dell’acqua piovana sia per i bagni che per i patios, le facciate saranno termoisolanti per ridurne il calore e non mancherà la natura sia intorno che all’interno dell’aeroporto. Il terminal 2 avrà lungo tutto il percorso dei passeggeri una grande esplosione di colori dedicato a Chamarel, la progettazione dell’architettura, degli interni e l’alta qualità dei servizi offrirà un esperienza indimenticabile per il viaggiatore in transito a Mauritius.                                                                                                           
Si impone il più grande progetto lanciato sull’Isola in termine di contratto, con Rs.11 miliardi (€275 milioni) di cui l’85% finanziato dalla Exim Bank of China. Il responsabile del disegno, costruzione e dell’operazione è una joint venture tra paesi amici Mauritius, Francia e Cina. L’area totale di lavoro è di 57.000 metri quadri in posizione laterale sud, con la costruzione di una seconda pista d’atterraggio l’aeroporto avrà un potenziale di quattro milioni di passeggeri l’anno (rispetto ai due milioni attuali) e 1.640 passeggeri nell’ora di punta.

Il Governo punta con una spinta maggiore a farsi conoscere con l’obiettivo di 1.500.000 turisti entro il 2015 mostrando al mondo i propri muscoli e sfidando a viso aperto le concorrenti in linea con il concetto “Maurice, Ile Durable”.

16/10/2013
L'aeroporto è stato inaugurato dal primo ministro Navin Ramgoolam venerdì 30/08/2013 ed è operativo a tutti gli effetti dal 12/09/2013.

http://www.defimedia.info/dimanche-hebdo/dh-actualites/item/38810-infrastructures-l-aeroport-ssr-se-dote-d-un-nouveau-port-franc.html




Nome:
Sir Seewoosagur Ramgoolam International Airport
Indirizzo:
Plaine Magnien (loc. Plaisance)
Tel:  +230 603 6000
Fax: +230 637 5306

Web Site :
www.aml.mru.aero/
I-Mail
airportinfo@airportsofmauritius.aero


                                 
                 Airport Hotel

Intercontinental Hotel Group approda sull’isola con il secondo hotel, il primo firmato Holiday Inn. La società Airport Hotel Ltd filiale di Omnicane Management and Consultancy Ltd costruirà un airport hotel situato a due passi dall’aeroporto (Plaine Magnien) su una superficie di 15.942 metri quadrati.
Sarà un 4 stelle unico nel suo genere, accoglierà turisti dai brevi soggiorni, uomini di passaggio e d’affari. Il costo previsto si aggira sui Rs.820,000,000 (€21.000.000) di cui Rs.520,000,000 (€13.000.000) l’investimento straniero (IDE).
Dotato di 140 camere, sette sale conferenza suddivise, collegate ad una sala pranzo con giardino esterno, ristorante con ampio terrazzo, bar, piscina, centro fitness, gym spa darà lavoro a 150 famiglie. I lavori iniziati nel novembre 2012, finiranno con apertura al pubblico nel dicembre 2013.

Cruise Terminal Building


Per gli amanti della crociera, nel 2013 sarà sviluppato un progetto interessante gestito dalla società Les Salines Development Ltd, all’ìnterno del più complesso Neotown il quale convertirà la zona periferica Les Salines vicino al porto della capitale Port-Louis in luogo turistico e commerciale.

Il valore della costruzione del moderno Cruise Terminal Building si aggira intorno a Rs.800 milioni (€20 milioni circa) e avrà la capacità di accogliere circa 42 tra navi, catamarani e lussuosi yachts di ricchi uomini d’affari all’interno della baia del porto, pensando non solo alle imbarcazioni da 8 a 14 metri di lunghezza ma alcuni posti d’amarraggio saranno riservati solo agli yachts di 25 metri. Gli ingegneri hanno studiato il modo di proteggere e mettere in sicurezza il progetto con dei pontoni fluttuanti, per non rischiare rotture e incidenti dai capricci dell’oceano indiano.

Con circa 25 navi da crociera annui e 21.235 passeggeri nel 2009 contro 27.458 passeggeri nel 2010 con un incremento del 29,3% sembra piacere sempre di più l’idea di una crociera nell’oceano indiano.

venerdì 17 agosto 2012

Arcipelago di Saint Brandon

























L’altro arcipelago gestito dell’Outer Islands Development Corporation (O.I.D.C.) e governato dalla Outer Islands Development Board (O.I.D.B.) dal 1992 è St. Brandon noto anche come Cargados  Garayos, derivando questo nome da Coroa dos Garajaos, chiamato così dai Portoghesi nel XV secolo significa reef degli uccelli marini, i quali nidificavano sull’arcipelago coprendone una parte importante, il loro guano veniva sfruttato e addirittura esportato.

St. Brandon è formato da 28 piccole isole, isolette, banchi di sabbia, scogli e rocce (alcune vengono sommerse con il moto ondoso, cambiando forma e posizione) disseminate su un aerea marina di 1.000 kmq. a circa 450 km. di distanza a nord/est di Mauritius. L’arcipelago forma un arco da sud verso nord con la convessità verso est grazie al reef e si estende fino a 50 km. di lunghezza e 5 km. di larghezza interrompendosi in tre punti, il tutto su un area terrena totale di 1,3  km².

Le isole Frigate, Siren e Pearl restano ad ovest del reef mentre l’isola Nord è a circa 4 km. a nord/est del reef, l’isola Albatros la più grande dell’arcipelago con un’altezza massima di quasi 6 metri dista circa 18 km. a nord del reef. Delle 28 isolette che costituiscono St. Brandon 12 sono state date in concessione (perpetua) alla Raphael Fishing Company Ltd, la quale tiene il suo quartier generale sull’isola Raphael al nord dell’arcipelago.

Le acque di St. Brandon sono sfruttate fin dal 1830 per la loro abbondanza di pesce, salato o essiccato viene poi esportato a Mauritius. Sull’arcipelago non ci sono residenti, ma lavoratori stagionali provenienti da Mauritius, Rodrigues e Seychelles, vivono nelle case/baracche sull’isola Raphael e aux Cocos, vengono assunti con contratti semestrali dall’O.I.D.C. e la loro vita lontano dalla famiglia non è certo facile. 

Il principale insediamento è l’isola Raphael con la casa dell’amministratore e il suo staff, una cappella, un capannone per la salatura, un negozio di generi vari, una sala comune per gli incontri, una stazione meteorologica, la guardia costiera, un pronto soccorso e la pista d’atterraggio per l’elicottero. Inutile dire che è un vero e proprio paradiso tropicale, che per essere visitato dovrete staccare un biglietto da operatori turistici autorizzati dal governo mauriziano. 

St. Brandon:
Albatros - St. Pierre - North - Syren - Pearl - Fregate - Sandy Cays - Puits d’Eau - Tortues Paul - Courson - Capitaine - Grand Dagorne - Petit Dagorne - Poulailler -Longue - Boisees Petits Fous – L’avocaire - Aux Fous - Du Gouvernement - Petit Mapou - Grand Mapou - La Bailene - Aux Cocos - Raphael - Veronge - Aux Bois


giovedì 16 agosto 2012

Arcipelago di Agalega












Le dipendenze insulari della Repubblica di Mauritius, formate dall’arcipelago di Agalega, l’arcipelago Saint Brandon (Cargados Carajos) e l’arcipelago Chagos (territorio britannico dell’oceano indiano, BIOT) che pochi conoscono rispetto al più noto arcipelago delle isole Mascarene, costituito da Reunion (Fr.) Mauritius e Rodrigues (Ms.) sono un patrimonio ancora intatto dal punto di vista naturale, restando fuori dal giro del turismo di massa. L’arcipelago di Agalega è stato  battezzato così dai portoghesi e significa galiziano perché scoperto da Juan de Nova nel 1501 un comandante spagnolo della Galizia agli ordini del Re del Portogallo mentre era in viaggio con la sua flotta lungo la via delle indie. Le varie mappe mostrano in successione come Agalega abbia cambiato nome nel corso dei secoli, Gale, Galera, Galega per arrivare all’attuale Agalega.

L’isola che di fatto sono due divise da un banco di sabbia che in situazione di bassa marea può essere attraversato a piedi, dista circa 1.000 km. a nord di Mauritius e circa 560 Km. a sud delle Seychelles. L’isola nord è lunga km.12,5 e larga km.1,5 la sua forma è allungata, l’isola sud è lunga km.7 e larga km.4,5 ed assomiglia ad una pera, insieme hanno una superficie di 27 km2 e una altezza costituita da dune sabbiose che non supera i 15 metri, Montagne d’Emmerez isola nord e Grande Montagne isola sud. Sull’isola nord che è anche l’isola principale vi è il villaggio di Vingt Cinq (il nome deriva dalle 25 frustate che gli schiavi ricevevano in tempi coloniali) con la piccola pista aerea, una chiesa cattolica (la religione principale è cattolica romana), un dispensario per i farmaci (il medico visita regolarmente l’isola), la stazione di polizia, la stazione meteorologica, il centro telecomunicazioni (orange telecom), una scuola materna ed elementare "Jacques Le Chartier", (per continuare gli studi i ragazzi devono trasferirsi a Mauritius) e il villaggio La Fourche situato più a nord, in quella sud vi è il villaggio di St. Rita e la possibilità per gli abitanti di un collegamento con telefono mobile verso l’isola madre compreso l’uso di internet (novembre 2011 – emtel).

L’isola è sfruttata per la produzione dell’olio di cocco (Agalega un tempo era conosciuta come “la perla delle isole d’olio”) e per la pesca, non c’è un porto (la nave che trasporta le provviste si ancora a 500 mt. dalla costa), non c’è acqua corrente, manca l’impianto fognario e l’elettricità è fornita da un generatore a diesel (esiste un progetto serio per portare elettricità alle due isole). Sull’isola le circa 500 persone dormono con le finestre aperte non prendendo nessun tipo di precauzione e fino a poco tempo fa non circolava denaro ad Agalega, i residenti pagavano i loro acquisti con dei vouchers che il governo tratteneva dallo stipendio.

Il primo amministratore generale a risiedere ad Agalega fu Mr. Caillou de Rosemaond nel 1818 sotto l’occupazione inglese. L’isola-piantagione è raggiungibile via mare con la Mauritius Pride e via aerea con la Dornier. Il viaggio in aereo (a vostro rischio e pericolo) dura circa 3 ore e può essere non dei più piacevoli per il fatto che l’aereo non è pressurizzato, non c’è l’aria condizionata, all’interno fa freddo, il rumore del motore è fastidioso e non servono cibo, ognuno si deve portare da casa ciò che serve e in caso di incidente non si può far causa al governo mauriziano per eventuali danni.

Sull’isola non ci sono strutture turistiche, l’unica via da seguire per poter visitare Agalega è chiedere l’invito ai residenti, scrivendo le loro generalità quando compilerete la domanda di permesso da recapitare all’amministratore generale dell’O.I.D.C. (Outer Islands Development Corporation). L’O.I.D.C è un organo costituito nel 1983 per gestire non solo le circa 500 persone che lavorano e vivono su Agalega ma anche le altre isole (escluse Mauritius e Rodrigues). L’O.I.D.B. (Outer Islands Development Board) è l'organo politico governativo di controllo. L’isola fu sfruttata per le sue risorse fin dal 1930 da una compagnia mista Mauritius/Seychelles fino al 1976, quando il governo mauriziano pagò Rs.13,2 milioni per acquisirla ed averne tutti i diritti. La sua vicinanza con le Seychelles ha portato un influenza culturale sia nello stile di vita che nel linguaggio.

Nel 2004 ci fu una proposta della Ireland Blyth LTD con sede a Port-Louis di un progetto turistico edilizio per la costruzione di 25 villette su Agalega ma sembra sia finito in un nulla di fatto. Il giornale Times of India nel dicembre 2006 uscì un articolo dove sosteneva che il governo mauriziano avesse concesso al governo indiano il permesso di sviluppare le infrastrutture turistiche ma anche questa proposta finì in un nulla di fatto. Luglio 2012 sempre sul Time of India uscì un altro articolo dal titolo “Mauritius offers India two islands in effort to preserve tax treaty” anche in questo caso Mauritius ha smentito categoricamente, denunciando la non fondatezza dell’articolo.