La
Storia:
Le
vicissitudini di Krishnee Bunwaree (Indù) iniziano nel 2008, la ragazza, allora
diciottenne conosce Amanoullah Emandee (musulmano) autista di professione con
alle spalle un matrimonio non riuscito. La coppia si innamora e decide in tempi
stretti di contrarre il matrimonio islamico (nikah) senza il consenso della
famiglia della ragazza. Krishnee diventa così Fareena, scoprendo l’islam in un
grande slancio d’amore. Nel periodo del Ramadan digiuna e prega, rispettando la
scelta religiosa.
Nel
dicembre 2009 suo marito viene arrestato con l’accusa di omicidio. Krishnee
Bunwaree, con un senso di vergogna inizia a chiudersi in se stessa, volendo a
tutti i costi schiarirsi le idee preferisce la casa alla scuola. Circa un mese
dopo, prende la decisione di lasciare il domicilio coniugale e riprendersi la
sua vita, ritornando dalla madre.
Decisa
a girarla tutta questa stramba pagina di vita, abbandona gli studi e trova
lavoro come commessa. La situazione non è facile, maltrattata fisicamente prima
dal marito poi dalla suocera, anche in questa nuova realtà lavorativa si
scontra con le difficoltà verbali, la sua condizione mentale si fa ancora
pesante giorno dopo giorno, sopportare diventa necessario per andare avanti,
fino a quando…
I
Fatti:
domenica 22 luglio
2012
Krishnee
Bunwaree, una ragazza di 22 anni abitante a Vallèe des Prètes, alle 12.27 scrive
sulla sua pagina facebook un commento giudicato
razzista, antireligioso, profondamente offensivo, irrispettoso verso la
comunità musulmana, durante il periodo del Ramadan.
…“c’è una religione che aspetta solo 30 giorni all’anno per digiunare e comportarsi bene...e’ pura ipocrisia...bleah su tale religione...lunga vita agli indù che sono puri di mente e di cuore sempre e dovunque”…“…e gli stessi poi mangiano come dei maiali”.
martedì 31 luglio 2012
A seguito di una denuncia presentata alla polizia da un abitante di Port-Louis, la stampa fiuta la notizia e pubblica per intero la pagina facebook con i commenti, privacy permettendo. Intuendo una situazione sempre più compromessa, Krishnee Bunwaree decide di bloccare la pagina facebook, di non presentarsi al lavoro e chiede ospitalità ad un’amica.
…“c’è una religione che aspetta solo 30 giorni all’anno per digiunare e comportarsi bene...e’ pura ipocrisia...bleah su tale religione...lunga vita agli indù che sono puri di mente e di cuore sempre e dovunque”…“…e gli stessi poi mangiano come dei maiali”.
martedì 31 luglio 2012
A seguito di una denuncia presentata alla polizia da un abitante di Port-Louis, la stampa fiuta la notizia e pubblica per intero la pagina facebook con i commenti, privacy permettendo. Intuendo una situazione sempre più compromessa, Krishnee Bunwaree decide di bloccare la pagina facebook, di non presentarsi al lavoro e chiede ospitalità ad un’amica.
mercoledì 1 agosto
2012
Gli
inquirenti si presentano al domicilio di Krishnee Bunwaree, con esito negativo.
Qualche ora dopo la ragazza si presenta al Central Crime Investigation
Department di propria spontanea volontà accompagnata dal suo avvocato. Arrestata
con l’accusa di “access to computer
system with the intent to commit an offence” in virtù dell’articolo 4 della
Computer Misuse and Cybercrime Act, e di “stirring up racial hatred” articolo
282(1) del codice penale, rischia 20 anni di prigione e un’ammenda di €25.000.
Il vice primo ministro Rashid Beebeejaun qualifica l’accaduto disgustoso, al
limite della indecenza e aggiunge che questo tipo di linguaggio sanzionabile è
presente anche in alcune riunioni politiche notturne.
giovedì 2 agosto
2012
In
mattinata Krishnee Bunwaree viene colpita da malessere, trasportata in ospedale
per accertamenti viene rilasciata poco dopo. Krishnee Bunwaree si presenta
davanti al giudice che gli nega la libertà provvisoria, restando in custodia
cautelare fino al prossimo 6 agosto 2012, complice le intimidazioni ricevute.
In un’intervista alla radio il ministro delle Tecnologie dell’Informazione e
della Comunicazione, Tassarajen Chedumbrum Pillay chiederà alla Information and
Comunication Technologies Authority (ICTA) di prendere sanzioni severe contro
chi utilizza internet in modo improprio diffondendo frasi razziste.
venerdì 03 agosto
2012
Nel corso di una
conferenza stampa, il mullah Jamil Chooramun lancia un appello alla calma e
chiede alla comunità musulmana di non rispondere in alcun modo aggiungendo che
si aspetta delle scuse anche dagli altri autori dei commenti razzisti.
L’associazione socioculturale Kranti ha presentato una denuncia alla polizia
contro tutti gli autori delle reazioni scritte ai commenti di Krishnee Bunwaree,
ritenendoli tutti perseguibili per legge oltre che qualificarli appartenenti
alla comunità indù.
sabato 04 agosto
2012
Un
fronte comune induista si costituisce, e in risposta alla associazione Kranti
chiede alle autorità di non procedere contro tutti gli altri autori che hanno
risposto e interagito con Krishnee Bunwaree.
lunedì 06 agosto
2012
Krishnee
Bunwaree ottiene la libertà provvisoria pagando una cauzione di Rs.25,000
(circa €600) e firmando una dichiarazione di pagamento di Rs.75,000 (€1.800)
per le future spese processuali. Il giudice gli impone per la sua sicurezza
personale di trovare un nuovo domicilio con l’obbligo di firma giornaliero, dalle
06.00 alle 18.00 e la condizione di non uscire di sera.
Nota:
Krishnee Bunwaree è una vittima
delle circostanze, la stampa non ha avuto esitazione ad alzare il tiro
approfittando di una situazione piccola. Arrestare una ragazza di 22 anni
facendola diventare il capro espiatorio del razzismo mauriziano è un gesto
folle. L’armonia...tra le componenti etniche accoglie e nasconde pregiudizi e
razzismo, le parole di rabbia si esternano a bassa voce, ma quando si incontra
un urlo stridulo in erba, ecco il giusto colpevole per espiare le pene e i
peccati di una società.
Le libertà su facebook, hanno
messo in luce la fragilità dell’identità nazionale mauriziana. Un sondaggio
eseguito dall’istituto Straconsult racconta una Mauritius su cui poter
riflettere. Il 24% si sente unicamente mauriziano, il 6% si sente mauriziano
poi appartenente ad un gruppo etnico, il 59% si sente in egual misura
mauriziano e appartenente ad un gruppo etnico, il 7% si sente appartenente ad
un gruppo etnico poi mauriziano, il 2% si sente unicamente appartenente ad un
gruppo etnico.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina