venerdì 25 novembre 2011

Museo di Storia Nazionale



























La casa coloniale, che ospita il museo di storia nazionale fu costruita intorno alla metà del 17° secolo in pieno periodo francese. Facente parte della tenuta della rivière la chaux è ubicata tra il confine di Mahébourg e Beau Vallon nel distretto di Grand Port. 

Varcato il cancello principale vi troverete sul lungo viale abbellito di lampioni, immersi nel lussureggiante parco piantumato da alberi da pino, da cui poter assaporare la frescura nei giorni dove il caldo reclamerà il suo spazio. Man mano che vi avvicinerete alla residenza scoprirete il suo fascino esterno, un cannone datato1768 posizionato nella grande aiuola anteriore vi darà il saluto ricordandovi il passato tumultuoso dell’era coloniale, la fontana nel centro vi ricorderà la serenità del luogo. Salendo le scale che vi condurranno all’ingresso del museo respirerete in qualche modo la storia che all’interno è stata ben gestita, troverete in originale: mappe, disegni, quadri, animali impagliati, cannoni, modellini di navi, porcellane, monete, mobili, armi, documenti, ritratti e sculture che vi permetteranno di apprezzare e capire l’occupazione coloniale nei vari aspetti e differenze. E’ in questa residenza che i due comandanti e avversari delle rispettive flotte Nesbit Josiah Willoughby (inglese) e Guy Victor Duperré (francese), furono assistiti dai rispettivi medici dopo la battaglia dell’agosto del 1810 nella baia di Grand Port.                        

La residenza è formata da tre piani ma solo due sono occupati dal museo e aperti al pubblico. Il salone di ingresso si sviluppa sugli anni dei primi colonizzatori olandesi, con la prima mappa di Mauritius del 1502 a firma dell’italiano Alberto Cantino e la mappa del Madagascar descritta dal noto cosmografo italiano Vincenzo Maria Corelli, datata 1690. Nella sala subito dietro si ricordano gli anni dell’occupazione francese, il letto a baldacchino è quello originale di Laboudonnais, girando nel salone in fianco vi è la descrizione della battaglia del 1810 nella baia di Grand Port con la campana di Marengo del 1774 che fu fatta in dono a Napoleone Bonaparte dopo la vittoria sugli Austriaci a Marengo (Piemonte), il cristo sulla croce e la scena della natività incise sulla campana sono di una maestria superba. Il primo piano del museo è tutto dedicato al periodo inglese con il tema della schiavitù sullo sfondo (la schiavitù a Mauritius è stata abolita il 01/02/1835).

Venduta  da Louis Jérome Gimbert nel 1769 all’ufficiale Visdelon de Bonamour comandante di distretto e a Jean de Robillard tenente di marina, che ne divenne l’unico proprietario nel 1771 fino alla sua morte avvenuta nel 1809 diventando anch’esso comandante del distretto di Grand Port. La casa signorile nota come casa Robillard, in seguito è stata venduta a Georges Courson de la Villeneuve nel 1850 e nel 1880 a Louis de Rochecouste. Successivamente la vedova Hippolyte Loysean ne divenne la proprietaria ed in fine Nemours Gheude la acquistò dandogli il proprio nome, castello Gheude. La casa signorile fu messa all’asta nel 1936. Nel 1947 il Governo la acquistò e l’anno dopo incaricò il Mauritius Institute per l’ambientazione di un museo storico. Dopo tre anni di lavori il 15 settembre 1950 il museo fu inaugurato aprendo così i suoi battenti, nel 1970 prese il nome di Museo Navale e Storico fino al 1998 anno in cui fu chiuso per maggior rinnovo. Il 20 settembre 1998 in occasione del 400° anniversario del primo approdo olandese sull’isola, la sezione stessa del museo dedicata ai primi coloni fu inaugurata dal Prince Maurits Van Orange Nassau diretto discendente di Maurits Van Nassau che diede il nome all’isola di Mauritius nel 1598. Il museo di storia nazionale completamente rinnovato nelle sue sezioni fu riaperto il 2 Agosto 2000 entrando nella lista del patrimonio nazionale della Repubblica di Mauritius.

In fianco al museo è aperto uno spazio artigianale governativo composto da otto casette color pastello, all’interno troverete tutto “made in Mauritius” con articoli fatti a mano davvero interessanti. 


Indirizzo:
Museo di Storia Nazionale
Royal Road, Mahebourg 
Tel. (230) 631 9329
Fax. (230) 212 5717
Orario :
Lunedì – Sabato - 09,00/16,00
Domenica e Festivi - 09,00/12,00
Martedì – Chiuso
Ingresso:
Libero
Nota: 
All’interno del museo è vietato fare foto e videoriprese.                                                
Sito Web:
www.mauritiusmuseum.com 
I-Mail:
mimuse@intnet.mu 

giovedì 3 novembre 2011

Tra le Braccia di Mauritius









Questa idea di voler fare una riflessione anche impropria sul fenomeno “tutti a Mauritius” da parte di italiani, mi è venuta navigando in questa ragnatela moderna e tecnologica…internet, sentendone il polso della situazione nei vari forum con tema Mauritius. In tanti voglio abbandonare lo Stato che li ha resi celebri con la propria nascita per abbracciare questa magnifica e sensuale donna creola e i motivi svelati, le idee e i perché sono sostanzialmente diversi tra di loro ma una cosa li accomuna il “non vedo l’ora” di stabilirsi a breve anzi subito nell’isola delle tre “S” (sun, sea, sand) chi avendo alle spalle un soggiorno di giorni, chi di settimane sfiorando il “mesetto”, chi invece è sul pezzo solo con i dépliant, web o per sentito dire.

La sensazione che percepisco di questa emorragia nazional confusa è quella di persone in fuga da una bancarotta fraudolenta con i carabinieri sull’uscio di casa prossimi all’arresto. Devo dire che se fosse questo il motivo reale di così tanta impazienza avrebbe un senso e un suo perché ma purtroppo non è così…è peggio…e il peggio ha un nome “sapere turistico”. 

Il sapere turistico che si studia rigorosamente e solo sulle guide turistiche e che non supera il mesetto di soggiorno è una fase dello stato mentale che vi permette di pensare (con la testa ancora in valigia)…io ci sono stato, conosco l’isola, mi organizzo, mollo tutto e parto. Cari connazionali il “sapere turistico” non vi fa conoscere la società mauriziana, non vi porta a conoscenza degli strumenti e meccanismi di adattabilità dell’isola, come non è sufficiente una notte d’amore con una donna appena conosciuta per farvi dire “mamma domani mi sposo” ma vi sarete fatti naturalmente un percorso di convivenza libera e di conoscenza reciproca approfondendo e analizzando le varie situazioni che la vita offre. Il passo che ognuno di voi sta per fare è serio (soprattutto con i figli) e non sapere o meglio sapere pochissimo dove si sta andando tralasciando aspetti importanti può essere un problema una volta stanziati sull’isola. 

Quindi dimenticate la vacanza o meglio tenetela nei vostri ricordi ma non deve influenzarvi, prendetevi del tempo (calcolate 4/6 mesi) e venite a conoscere la donna della vostra vita per quello che è, affittate una casa e iniziate a vivere a contatto con il tessuto sociale del paese, leggete i giornali e guardate le news in tv per capire la politica che il paese porta avanti con i suoi problemi, parlate con la gente, guardate cosa il mondo pensa di Mauritius attraverso internet governativi abituandovi ad usare .mu, valutate le scuole per i vostri figli, il servizio sanitario e nel frattempo iniziate a portare avanti la vostra idea lavorativa prendendo i vari appuntamenti tecnici primo fra tutti al The Board of Investment (B.O.I.).

Solo così avrete la possibilità di scegliere al meglio il vostro futuro e se un giorno decideste di cadere “tra le braccia di Mauritius” potreste farlo con la consapevolezza di chi sa. Una partita molto importante la gioca la vostra tasca, il lavoro che farete e anche la zona dell’isola, capisco poi che non siamo tutti eguali e ognuno di noi può vivere aspetti e trovarli diversi nel suo contesto ma l’idea che mi sono fatto in tutti questi anni delle persone che vivono a Mauritius è che nessuno si trova bene veramente ma tutti noi ci siamo adattati benissimo.