Dopo due anni (29/03/2010) dalla messa in posa della prima pietra dal primo ministro Navin Ramgoolam, dando così il via alla nuova scommessa che ha del sensazionale per Mauritius, i lavori continuano a ritmo serrato per portare a termine la grande opera nei sette anni previsti, con 23 milioni di ore lavorative. A lavoro concluso questo moderno agglomerato creerà 10.000 posti di lavoro a tempo indeterminato.
Il progetto dal nome Neotown compreso di Dream
Brige e del nuovissimo Christian Decotter Cruise Terminal è stato stimato in 1
miliardo di dollari americani e sarà la nuova città dentro la città di
Port-Louis. La superficie coprirà un’estensione 245.000 mq. sul terreno della
Mauritius Port Authority (MPA) a Le Salinas e 920.000 mq. di superficie
edificata tra il Caudan Waterfront e il
Bulk Sugar Terminal, nella zona ovest del porto della capitale, vicino ai
giardini dedicati al poeta mauriziano Robert Edwart Hart.
Il complesso offrirà hotels, ristoranti, casinò, negozi, locali notturni, un parco marino, un centro commerciale, un centro per il patrimonio turistico, appartamenti di lusso, uno spazio dedicato alla cultura e un area verde, in breve una città moderna con tutti i suoi confort disponibili, “questa è la nostra sfida, far diventare Port-Louis la capitale dell’oceano indiano” così ha dichiarato Rupen Patel, direttore amministrativo del gruppo Indiano Patel Engineering Ltd, che darà realtà al progetto.
Dal canto suo il primo ministro Navin Ramgoolam ricorda che il paese negli ultimi anni ha accumulato un deficit di infrastrutture, augurandosi così di rivitalizzare l’economia del paese e dare a Port-Louis quell’impulso da grande città, cioè vita 24 ore su 24 perché oggi Port-Louis chiude i battenti in contemporanea con la chiusura dei negozi, tranne la sola zona del Caudan Waterfront. Il Presidente Pravin Malkani della Patel Reality azienda costruttrice a precisato che stabilità politica, bancaria, economica consolidata e la stessa democrazia reale sono stati elementi importanti per la scelta, convinto che Mauritius potrà essere la Dubai dell’oceano indiano. I lavori saranno diretti dall’ingegnere Andrew Fisher un rinomato professionista che avrà a disposizione una squadra internazionale di consulenti da Singapore, Stati Uniti, India e Dubai.
Il complesso offrirà hotels, ristoranti, casinò, negozi, locali notturni, un parco marino, un centro commerciale, un centro per il patrimonio turistico, appartamenti di lusso, uno spazio dedicato alla cultura e un area verde, in breve una città moderna con tutti i suoi confort disponibili, “questa è la nostra sfida, far diventare Port-Louis la capitale dell’oceano indiano” così ha dichiarato Rupen Patel, direttore amministrativo del gruppo Indiano Patel Engineering Ltd, che darà realtà al progetto.
Dal canto suo il primo ministro Navin Ramgoolam ricorda che il paese negli ultimi anni ha accumulato un deficit di infrastrutture, augurandosi così di rivitalizzare l’economia del paese e dare a Port-Louis quell’impulso da grande città, cioè vita 24 ore su 24 perché oggi Port-Louis chiude i battenti in contemporanea con la chiusura dei negozi, tranne la sola zona del Caudan Waterfront. Il Presidente Pravin Malkani della Patel Reality azienda costruttrice a precisato che stabilità politica, bancaria, economica consolidata e la stessa democrazia reale sono stati elementi importanti per la scelta, convinto che Mauritius potrà essere la Dubai dell’oceano indiano. I lavori saranno diretti dall’ingegnere Andrew Fisher un rinomato professionista che avrà a disposizione una squadra internazionale di consulenti da Singapore, Stati Uniti, India e Dubai.
Il progetto, che resta il più grande investimento fatto da una singola società straniera è controllato dalla società Le Salinas Development Limited, una società della Patel Realty il braccio immobiliare della Patel Engineering Ltd una delle più grandi società in India, fondata nel 1949 dopo l’indipendenza, con circa 5.000 dipendenti in diversi paesi del mondo e commesse per 2,3 miliardi di dollari americani all’attivo (2012).
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