Le
dipendenze insulari della Repubblica di Mauritius, formate dall’arcipelago di
Agalega, l’arcipelago Saint Brandon (Cargados Carajos) e l’arcipelago Chagos (territorio
britannico dell’oceano indiano, BIOT) che pochi conoscono rispetto al più noto
arcipelago delle isole Mascarene, costituito da Reunion (Fr.) Mauritius e
Rodrigues (Ms.) sono un patrimonio ancora intatto dal punto di vista naturale,
restando fuori dal giro del turismo di massa. L’arcipelago di Agalega è stato battezzato
così dai portoghesi e significa galiziano perché scoperto da Juan de Nova
nel 1501 un comandante spagnolo della Galizia agli ordini del Re del Portogallo
mentre era in viaggio con la sua flotta lungo la via delle indie. Le varie
mappe mostrano in successione come Agalega abbia cambiato nome nel corso dei
secoli, Gale, Galera, Galega per arrivare all’attuale Agalega.
L’isola
che di fatto sono due divise da un banco di sabbia che in situazione di bassa
marea può essere attraversato a piedi, dista circa 1.000 km. a nord di
Mauritius e circa 560 Km. a sud delle Seychelles. L’isola nord è lunga km.12,5
e larga km.1,5 la sua forma è allungata, l’isola sud è lunga km.7 e larga km.4,5
ed assomiglia ad una pera, insieme hanno una superficie di 27 km2 e
una altezza costituita da dune sabbiose che non supera i 15 metri, Montagne
d’Emmerez isola nord e Grande Montagne isola sud. Sull’isola nord che è anche
l’isola principale vi è il villaggio di Vingt Cinq (il nome deriva dalle 25
frustate che gli schiavi ricevevano in tempi coloniali) con la piccola pista aerea,
una chiesa cattolica (la religione principale è cattolica romana), un
dispensario per i farmaci (il medico visita regolarmente l’isola), la stazione
di polizia, la stazione meteorologica, il centro telecomunicazioni (orange telecom),
una scuola materna ed elementare "Jacques Le Chartier", (per
continuare gli studi i ragazzi devono trasferirsi a Mauritius) e il villaggio
La Fourche situato più a nord, in quella sud vi è il villaggio di St. Rita e la
possibilità per gli abitanti di un collegamento con telefono mobile verso l’isola
madre compreso l’uso di internet (novembre 2011 – emtel).
L’isola
è sfruttata per la produzione dell’olio di cocco (Agalega un tempo era
conosciuta come “la perla delle isole d’olio”) e per la pesca, non c’è un porto (la nave
che trasporta le provviste si ancora a 500 mt. dalla costa), non c’è acqua
corrente, manca l’impianto fognario e l’elettricità è fornita da un generatore
a diesel (esiste un progetto serio per portare elettricità alle due isole).
Sull’isola le circa 500 persone dormono con le finestre aperte non prendendo
nessun tipo di precauzione e fino a poco tempo fa non circolava denaro ad
Agalega, i residenti pagavano i loro acquisti con dei vouchers che il governo
tratteneva dallo stipendio.
Il
primo amministratore generale a risiedere ad Agalega fu Mr. Caillou de
Rosemaond nel 1818 sotto l’occupazione inglese. L’isola-piantagione è
raggiungibile via mare con la Mauritius Pride e via aerea con la Dornier. Il
viaggio in aereo (a vostro rischio e pericolo) dura circa 3 ore e può essere
non dei più piacevoli per il fatto che l’aereo non è pressurizzato, non c’è l’aria
condizionata, all’interno fa freddo, il rumore del motore è fastidioso e non
servono cibo, ognuno si deve portare da casa ciò che serve e in caso di
incidente non si può far causa al governo mauriziano per eventuali danni.
Sull’isola
non ci sono strutture turistiche, l’unica via da seguire per poter visitare
Agalega è chiedere l’invito ai residenti, scrivendo le loro generalità quando
compilerete la domanda di permesso da recapitare all’amministratore generale dell’O.I.D.C.
(Outer Islands Development Corporation). L’O.I.D.C è un organo costituito
nel 1983 per gestire non solo le circa 500 persone che lavorano e vivono su Agalega
ma anche le altre isole (escluse Mauritius e Rodrigues). L’O.I.D.B. (Outer
Islands Development Board) è l'organo politico governativo di controllo. L’isola
fu sfruttata per le sue risorse fin dal 1930 da una compagnia mista
Mauritius/Seychelles fino al 1976, quando il governo mauriziano pagò Rs.13,2
milioni per acquisirla ed averne tutti i diritti. La sua vicinanza con le
Seychelles ha portato un influenza culturale sia nello stile di vita che nel
linguaggio.
Nel
2004 ci fu una proposta della Ireland Blyth LTD con sede a Port-Louis di un
progetto turistico edilizio per la costruzione di 25 villette su Agalega ma
sembra sia finito in un nulla di fatto. Il giornale Times of India nel dicembre
2006 uscì un articolo dove sosteneva che il governo mauriziano avesse concesso
al governo indiano il permesso di sviluppare le infrastrutture turistiche ma
anche questa proposta finì in un nulla di fatto. Luglio 2012 sempre sul Time of
India uscì un altro articolo dal titolo “Mauritius offers India two islands in
effort to preserve tax treaty” anche in questo caso Mauritius ha smentito
categoricamente, denunciando la non fondatezza dell’articolo.
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