giovedì 16 agosto 2012

Arcipelago di Agalega












Le dipendenze insulari della Repubblica di Mauritius, formate dall’arcipelago di Agalega, l’arcipelago Saint Brandon (Cargados Carajos) e l’arcipelago Chagos (territorio britannico dell’oceano indiano, BIOT) che pochi conoscono rispetto al più noto arcipelago delle isole Mascarene, costituito da Reunion (Fr.) Mauritius e Rodrigues (Ms.) sono un patrimonio ancora intatto dal punto di vista naturale, restando fuori dal giro del turismo di massa. L’arcipelago di Agalega è stato  battezzato così dai portoghesi e significa galiziano perché scoperto da Juan de Nova nel 1501 un comandante spagnolo della Galizia agli ordini del Re del Portogallo mentre era in viaggio con la sua flotta lungo la via delle indie. Le varie mappe mostrano in successione come Agalega abbia cambiato nome nel corso dei secoli, Gale, Galera, Galega per arrivare all’attuale Agalega.

L’isola che di fatto sono due divise da un banco di sabbia che in situazione di bassa marea può essere attraversato a piedi, dista circa 1.000 km. a nord di Mauritius e circa 560 Km. a sud delle Seychelles. L’isola nord è lunga km.12,5 e larga km.1,5 la sua forma è allungata, l’isola sud è lunga km.7 e larga km.4,5 ed assomiglia ad una pera, insieme hanno una superficie di 27 km2 e una altezza costituita da dune sabbiose che non supera i 15 metri, Montagne d’Emmerez isola nord e Grande Montagne isola sud. Sull’isola nord che è anche l’isola principale vi è il villaggio di Vingt Cinq (il nome deriva dalle 25 frustate che gli schiavi ricevevano in tempi coloniali) con la piccola pista aerea, una chiesa cattolica (la religione principale è cattolica romana), un dispensario per i farmaci (il medico visita regolarmente l’isola), la stazione di polizia, la stazione meteorologica, il centro telecomunicazioni (orange telecom), una scuola materna ed elementare "Jacques Le Chartier", (per continuare gli studi i ragazzi devono trasferirsi a Mauritius) e il villaggio La Fourche situato più a nord, in quella sud vi è il villaggio di St. Rita e la possibilità per gli abitanti di un collegamento con telefono mobile verso l’isola madre compreso l’uso di internet (novembre 2011 – emtel).

L’isola è sfruttata per la produzione dell’olio di cocco (Agalega un tempo era conosciuta come “la perla delle isole d’olio”) e per la pesca, non c’è un porto (la nave che trasporta le provviste si ancora a 500 mt. dalla costa), non c’è acqua corrente, manca l’impianto fognario e l’elettricità è fornita da un generatore a diesel (esiste un progetto serio per portare elettricità alle due isole). Sull’isola le circa 500 persone dormono con le finestre aperte non prendendo nessun tipo di precauzione e fino a poco tempo fa non circolava denaro ad Agalega, i residenti pagavano i loro acquisti con dei vouchers che il governo tratteneva dallo stipendio.

Il primo amministratore generale a risiedere ad Agalega fu Mr. Caillou de Rosemaond nel 1818 sotto l’occupazione inglese. L’isola-piantagione è raggiungibile via mare con la Mauritius Pride e via aerea con la Dornier. Il viaggio in aereo (a vostro rischio e pericolo) dura circa 3 ore e può essere non dei più piacevoli per il fatto che l’aereo non è pressurizzato, non c’è l’aria condizionata, all’interno fa freddo, il rumore del motore è fastidioso e non servono cibo, ognuno si deve portare da casa ciò che serve e in caso di incidente non si può far causa al governo mauriziano per eventuali danni.

Sull’isola non ci sono strutture turistiche, l’unica via da seguire per poter visitare Agalega è chiedere l’invito ai residenti, scrivendo le loro generalità quando compilerete la domanda di permesso da recapitare all’amministratore generale dell’O.I.D.C. (Outer Islands Development Corporation). L’O.I.D.C è un organo costituito nel 1983 per gestire non solo le circa 500 persone che lavorano e vivono su Agalega ma anche le altre isole (escluse Mauritius e Rodrigues). L’O.I.D.B. (Outer Islands Development Board) è l'organo politico governativo di controllo. L’isola fu sfruttata per le sue risorse fin dal 1930 da una compagnia mista Mauritius/Seychelles fino al 1976, quando il governo mauriziano pagò Rs.13,2 milioni per acquisirla ed averne tutti i diritti. La sua vicinanza con le Seychelles ha portato un influenza culturale sia nello stile di vita che nel linguaggio.

Nel 2004 ci fu una proposta della Ireland Blyth LTD con sede a Port-Louis di un progetto turistico edilizio per la costruzione di 25 villette su Agalega ma sembra sia finito in un nulla di fatto. Il giornale Times of India nel dicembre 2006 uscì un articolo dove sosteneva che il governo mauriziano avesse concesso al governo indiano il permesso di sviluppare le infrastrutture turistiche ma anche questa proposta finì in un nulla di fatto. Luglio 2012 sempre sul Time of India uscì un altro articolo dal titolo “Mauritius offers India two islands in effort to preserve tax treaty” anche in questo caso Mauritius ha smentito categoricamente, denunciando la non fondatezza dell’articolo.

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