Ordine: Columbiformi
Famiglia: Rafidi
Genere e Specie: Raphus Cucullatus
Lunghezza: 80 cm. circa
Peso: 25 kg. circa
Dieta: Vegetariana
Riproduzione: Ottobre/Aprile
Maturità Sessuale: 2/3 Anni
Habitat: Foreste Tropicali
Territorio: Isola di Mauritius
La
prima vittima dell’incoscienza umana a Mauritius fu il dodo nel lontano 1681, scoperto nel 1507 dai Portoghesi in meno di due secoli l’intera specie
era estinta.
Simbolo, immagine moderna e
artistica, icona per eccellenza della Nazione, la morfologia del dodo ricorda quella di un piccione anche se l’aspetto grossolano
di questo animale lo fa assomigliare più ad un tacchino. L’antenato del dodo,
colonizzatori delle isole Mascarene erano degli ottimi volatori, fu il fattore
evolutivo che fece assumere al dodo una struttura corporea pesante e che gli
fece perdere la capacità di volare, complice l’assenza di predatori terrestri e
di altre specie concorrenti. Incapace di volare e poco veloce, disponeva di una
sola arma di difesa il grosso e robusto becco ad uncino. Il periodo degli amori
del dodo coincideva con la stagione secca, nidificava nella foresta e il suo
nido appoggiato al suolo era simile a quello realizzato dai cigni, la femmina
vi deponeva un solo uovo lungo circa 10 cm. e del diametro di 5/6 cm. bianco e
di forma ovale.
Un
solo grasso esemplare di dodo era sufficiente a sfamare una ventina di persone,
un capitano olandese della flotta dell’ammiraglio Schuurmans nel 1602 scrisse
sul giornale di bordo: ”i marinai hanno portato a bordo alcuni uccelli che
chiamano “dronti” tre o quattro di questi uccelli sono stati sufficienti a
sfamare l’intero equipaggio.
I
naturalisti dell’epoca lo descrivono come particolarmente lento, brutto e stupido, il naturalista Gerorge-Luis Leclerc de Buffon scrisse: la leggerezza e il movimento sono
caratteristiche distinte degli uccelli e il dodo non possiede né l’una né l’altro. Certo
è, che la vera stupidità, abbracciata dai coloni olandesi fu tale da portare all'estinzione una specie
unica al mondo, complice l'introduzione di animali domestici e selvatici, quali capre,
gatti, cani, maiali, scimmie, e ratti che fecero il resto sull’habitat del
dronte mauriziano. Distruggendo nidi, uova e una
natura nativa, vergine e intatta aiutarono a sigillare il destino di questo uccello. Lo scheletro completo del dodo è esposto al
museo di storia naturale a Port-Louis.
Il
solitario della Réunion e di Rodrigues, le altre due specie cugine del dronte di
Mauritius sono state estinte rispettivamente nel 1746 e 1791…l’estinzione del
dodo 70 anni prima evidentemente non ha insegnato nulla.
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