domenica 2 settembre 2012

Aborto...Crimine o Diritto?


 



















Martedì 12/06/2012 il parlamento della Repubblica di Mauritius si è espresso sugli emendamenti, per depenalizzare i reati legati alla legge sull’aborto, The Criminal Code (Amendament) Bill, dopo che l’Attorney General Yatin Varma ha richiesto una separazione dei voti: 50 favorevoli, 14 contrari e 1 astenuto con 4 parlamentari assenti.

Con questo voto storico e rivoluzionario la Repubblica di Mauritius cambia la legge sull’aborto, la legislazione in materia portava la data del 1838, anno in cui governava Sir William Nicolay, Forte Adelaide (la cittadella sopra Port-Louis) era in fase di avanzamento e la schiavitù abolita da soli 3 anni. La proposta dell’attuale governo accettata in massa dai parlamentari in modo trasversale è di legalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza nei quattro casi specifici: se la donna non avesse compiuto 16 anni, se la gravidanza risultasse essere frutto di una violenza sessuale, se ci fossero rischi reali per l’incolumità della donna o del bambino e se il feto fosse deformato, il tutto entro la 14 settimana di gravidanza. Chiudendo occhi e orecchi alle richieste della chiesa e non solo (buddismo, induismo, islam), seguendo una politica filo europea Mauritius ha deciso di allinearsi in parte con la  maggioranza degli stati del mondo.

Questa vecchia e superata legge trascinata fino ai giorni nostri tenendo campo per 174 anni, ha fatto nascere un mondo illegale parallelo, un mercato clandestino di aborti gestito e controllato da cliniche private il cui medico rischiando 30 anni di prigione e la chiusura della clinica, toglieva dall’imbarazzo tutti proprio tutti…perfino la politica. Dal 2008, 20.000 ragazze hanno abortito ogni anno a Mauritius, lo rileva la “Contraceptive Prevalence Survey”, superato questo scoglio molte entrano condividendo le idee del “Muvman Liberasyon Fam”.

In altri casi le famiglie con un semplice volo aereo di 30 minuti atterrano in territorio europeo, all’isola di Reunion (Fr.) dove l’aborto è legale ormai da anni. Chi non ha risorse economiche da poter mettere in campo, disperate da una situazione sfuggita di mano, ha una sola alternativa…l’aborto volontario (auto aborto) fatto da se stessi spesso senza aiuto, in maniera casareccia e con metodi e utensili non consoni, nella ricerca forsennata di togliersi un pensiero sgradito, un fastidio e recuperare la propria serenità interiore…la certezza della pratica lo dimostrano le decine di ragazze morte con un senso di vergogna assurdo e un peso troppo pesante da far sopportare alla famiglia.

Nel mondo ci sono solo il 3% degli Stati che impongono il divieto totale dell’aborto, Mauritius faceva parte di questa minoranza violando i più elementari diritti umani delle donne e vietando ai professionisti della sanità di esercitare il proprio studio medico.(Michel Ahnee, amnesty International Mauritius Section). Gli altri Stati sono Nicaragua, Filippine, Cile, Salvador, Malta e la Città del Vaticano. 

Pan-America Health Organization nel 2006 scrisse “access to therapeutic abortion is a universally accepted principle which transcends cultural differences religious creeds and political ideologies. In most countries legislators have taken the framework of human rights into account, but at it’s heart therapeutic abortion is a matter of common sense and humanity.

La legge sull'aborto è entrata in vigore ufficialmente il 15/10/2012

Nessun commento:

Posta un commento