Il
giovane corpo inerte di Michaela Harte, insegnante elementare di 28 anni (N.31/12/1983 - M.10/01/2011), figlia di Michey Harte dirigente del Tyrone una nota società di calcio gaelico irlandese, fu ritrovato il 10/01/2011 alle 15,16 da suo marito John James McAreavey nella vasca da bagno della camera 1025 del lussuoso hotel Legends. Oggi
dando ragione ad una strategia commerciale ribattezzato Lux a Grand Gaube (nord/est
dell’isola), dove la giovane coppia irlandese trascorreva la luna di miele.
L’autopsia
eseguita il 09/02/2011 dal capo del dipartimento di medicina legale Dr. Sudesh
Kumar Gungadin stabilì che Michaela Harte morì in 2-3 minuti in seguito ad una
asfissia dovuta alla compressione del collo (strangolamento). Il processo, prese
possesso delle aule del tribunale di Port-Louis il 22/05/2012 dopo aver dato
vita a più di un anno di indagini condotte dalla Major Crime Investigation Team
(M.C.I.T.) criticata a più riprese, restringendo a 5 uomini sospetti e 2 sole
incriminazioni, tutti dipendenti dell’hotel Legends. La giustizia mauriziana sempre
attenta e pronta a voler chiudere il capitolo in modo serrato e tempestivo, il
12/07/2012 i 9 membri della giuria in Corte d’assise si sono pronunciati
all’unanimità per un verdetto di assoluzione nei confronti dei due imputati
Avinash Treebhowon e Sandeep Mooneea.
30 testimoni ascoltati per l’accusa e 13 testimoni per la difesa con un totale di 8 settimane di lavori è considerato il più lungo processo che la Corte d’assise abbia mai svolto. Il 15/07/2012 sul settimanale Sunday Times il direttore Imran
Hasay pubblica una decina di foto di Michaela Harte senza vita sulla scena del
crimine, arrestato per oltraggio al pubblico e alla moralità religiosa passa
due notti in carcere prima di essere liberato su cauzione fissata a
Rs.25,000.00 (€600) mentre il primo ministro Navin Ramgoolam lo critica, rinfacciandogli
di non aver a cuore la salute di Mauritius (salute economica), mettendo così il
Paese in cattiva luce davanti agli occhi del mondo.
Dopo
la verità processuale l’Irlanda non ci sta e muove la diplomazia con l’alto
commissario Brendan McMahon in cerca di chiarimenti. L’ambasciatore irlandese
dopo una riunione e alcune consultazioni con il capo del governo Navin
Ramgoolam riesce a strappare l’accordo di riaprire l’inchiesta criminale con la
costituzione di una nuova squadra investigativa. La speranza della
verità è nelle mani del sovrintendente Yeshdev Callee e del capo ispettore Seeballuck
della Central Criminal Investigation Department (C.C.D.I.) con la
collaborazione dell’ispettore Roland Dabeesing dell’Anti-Drug & Smuggling
Unit (A.D.S.U.), che dovranno far luce sulle zone d’ombra dell’inchiesta. In
una dichiarazione Brendan McMahon si ritiene incoraggiato dalle proposte di
Navin Ramgoolam e ha definito l’incontro molto positivo, esprimendo tutta la credibilità
nella giustizia.
Il 18/07/2012 il primo ministro
Navin Ramgoolam chiede ufficialmente agli inquirenti irlandesi di raggiungere l’isola
mettendo a disposizione tutto ciò che serve perché la giustizia trionfi.
Il 28/07/2012 la nuova squadra ha iniziato i colloqui e preso un centinaio di test del D.N.A. tra i dipendenti che il 10/01/2011 furono in sevizio all'hotel Legends. Il sovrintendente di polizia Yeshdev Callee conta di interrogare un cittadina tedesca che soggiornava nel bungalow vicino al luogo della tragedia, nella sua deposizione fatta subito dopo il crimine fece una descrizione di un dipendente che si aggirava in modo nervoso, innaturale vicino alla camera 1025 nell'ora della morte di Michaela Harte. Gli inquirenti sperano che la turista possa portare nuovi elementi significativi così da far avanzare l’inchiesta, invitata una prima volta ha espresso la volontà di non ritornare sull'isola dicendo di utilizzare la sua prima deposizione per la nuova inchiesta, facendo poi comprendere che potrà dare più dettagli non prima di aver visto le foto in possesso della polizia, la quale è fiduciosa che la collaborazione con le autorità tedesche darà i suoi frutti.
L’08/08/2012 la polizia ascolta un ex impiegato del Legends, Rajiv Bhujun rientrato il 06/08/2012 dal Canada essendo dipendente su una nave da crociera, la sua testimonianza è giudicata cruciale, fu uno dei primi impiegati ad entrare nella camera 1025 subito dopo il crimine. Rajiv Bhujum accompagnò il marito di Michaela Harte con un doppione delle chiavi perché John James McAreavey ne era sprovvisto, una volta aperto la camera 1025 è ritornato alla reception, ma sentendo le grida di John James McAreavey è accorso nella camera 1025 per capire cosa era accaduto.
Inoltre c'è da capire la figura poca chiara di Dassen Narayanen 27 anni, impiegato nella sorveglianza e sicurezza dell’hotel, considerato dalla Central Crime Investigation Department come un elemento chiave per l’inchiesta con vari indizi importanti a suo carico.
Il 24/08/2012 la F.B.I. americana sbarca a Mauritius per dare una mano al governo su alcuni casi irrisolti tra cui quello di Michaela Harte.
Nel frattempo la famiglia Harte e John James McAreavey hanno chiesto all'hotel Legends un risarcimento di Rs.65,000,000 (€1.600.000 circa). Lo sposo McAreavey ha dichiarato (tolte le spese) che farà beneficenza, la famiglia Harte investirà i proventi nella fondazione Michaela, nata per aiutare i bambini bisognosi di Irlanda. Dopo la prima udienza preliminare del 15/11/2012, la difesa ha richiesto e ottenuto l’aggiornamento al 31/01/2013.
Tourism Authority introduce una nuova misura di sicurezza all'interno del progetto Hotel Security Plan, iniziato nel 2012. Entro la fine del 31/05/2013 tutti gli hotels di Mauritius dovranno dotarsi di telecamere ad infrarossi, pena il rinnovo del permesso della struttura. L’obiettivo è di “offrire una migliore sicurezza ai tutti clienti degli hotels”.
"wikipedia"
http://en.wikipedia.org/wiki/Murder_of_Michaela_McAreavey
“video omaggio a Michaela”
https://www.youtube.com/watch?v=wHleBMORVeo
24/06/2013
http://www.lematinal.com/faits-divers/21467-Le-detective-irlandais-Donal-MacIntyre-Je-sais-qui-a-tue-Michaela-Harte.html12/07/2013
http://www.lematinal.com/faits-divers/21643-Affaire-Michaela-Harte-une-enquete-presidee-par-un-juge-independant-souhaitee.html
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