La lingua ufficiale della Repubblica di Mauritius è l’inglese, dopo 130 anni di
colonialismo d’oltre manica i mauriziani non ritenerono opportuno cambiare
lingua dopo aver avuto l’indipendenza nel 1968 e anche quando furono una repubblica nel 1992 mantenerono la lingua parlata dei coloni inglesi. La lingua commerciale è il francese (i francesi detengono la
fetta più importante dell’economia, ereditata da quasi cent’anni di
colonialismo), quando gli inglesi conquistarono l’isola nel dicembre 1810 cambiarono poco e lasciarono ai francesi il timone dell’isola in termini di economia e leggi…un
certo lasciar fare. La lingua naturale parlata dalla popolazione è il creolo mauriziano (kreol morisyen) e
per il mauriziano le altre lingue vengono trattate come studio/lavoro, opportunità nella vita. Il creolo mauriziano è un francese storpiato dagli schiavi malgasci e africani (creoli) negli anni del colonialismo transalpino, i quali
recepivano non sempre correttamente gli ordini impartiti dai comandanti francesi dando appunto una loro sfumatura, un loro colore, creando a loro insaputa le basi della struttura
che negli anni è diventata una vera e propria lingua, la più parlata a livello
nazionale. Il mio pensiero che da anni sostengo è quello di vedere la lingua creola più protagonista nella vita istituzionale del Paese anche per avere
maggior coscienza della radice culturale e togliere quell’alone dialettale e da
serie B che lo indebolisce.
Alla
“Journée Internationale de la Langue Creole” (ottobre/2011) la National Library ha
organizzato una tavola rotonda dal tema “Langaz Kreol Kouma Reper Nou
Patrimwann” (la lingua creola, come recuperare
il nostro patrimonio) dove si è parlato dell’importanza di inserire nelle
scuole la lingua naturale per un più grande valore essendo un caposaldo
essenziale della cultura del Paese. E’ intervenuto alla cerimonia il ministro
delle arti e della cultura che così si è espresso “Tou Dimunm Koz Kreol, Li
Idantite Morisien, Kreol Ce Lalang Nou Leker, Pann Impoz Li, Linn Vini Tou Sel”
(tutte le persone parlano il creolo che è l’identità mauriziana, il creolo è la
lingua dei nostri cuori, non è stato imposto è venuto da solo) dando la notizia
che i primi documenti ufficiali in lingua creola risalgono al 1835. Dev
Virahsawny scrittore e linguista mette l’accento sul termine patrimonio che
secondo lui non è da associare alla lingua creola perché sinonimo di lingua
morta e quindi da difendere come patrimonio artistico, ma bensì un motore di
sviluppo “Le Kreol N’est Pas Un Patrimonie, Mais Un Moteur De Developpement”.
Alain Ah-Vee scrittore si augura che il creolo venga veramente introdotto nelle
scuole da subito per offrire dignità a tutte le persone che parlano questa
lingua, aggiungendo cosa rappresenta “Kreol Se Enn Langue Ki Ed Nu Represantt
Le Monde A L’Interieur Et l’Exterieur De Nous”. Alain Muneean direttore giornalistico sottolinea che il creolo non è solo un patrimonio per Mauritius
ma anche per l’umanità il quale ci permette di combattere la violenza
linguistica che i colonizzatori ci hanno lasciato (Kreol Li Enn Patrimwann Pu
Maurice Me Osi Pou Lumanite, Linn Permett Nu Kombatt Violenss Linguistik Ki Kolonixater
Inn Kitè”.
Gli anni sembrano maturi e spero che cresca a 360 gradi l’idea che creolo…è bello…una lingua che fa da collante a razze e culture diverse tra loro, creando le basi per una vera convivenza pacifica, questo non significa togliere alle altre lingue affermate spazio ma aggiungere e difendere il naturale parlare di ogni mauriziano che fino a tre anni è la sola lingua che conosce pura senza contaminazioni…la voce della mamma e del papà.
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