domenica 25 dicembre 2011

Teleferica










Shyam Seetaram, direttore generale di Seven Waterfalls Horizons Ltd (S.W.H.L.) nel 2010 prsentò un progetto di ecoturismo per la costruzione di una teleferica, con un investimento di Rs.890 milioni (€23 milioni circa) di cui, 185 milioni saranno a carico della società progettante e l’altra fetta sarà divisa tra finanziatori britannici e il Governo svizzero attraverso la società Garaventa A.G. specializzata in costruzione di cabine teleferiche. Approvato il progetto, il 18 dicembre 2011 con la messa in posa della prima pietra ad Henrietta il primo ministro Navin Ramgoolam inaugurò i lavori, i quali si svolgeranno in due fasi, la prima fase che concerne la teleferica e un ristorante sarà completata in diciotto mesi, la seconda che riguarderà un parco turistico per il tempo libero (parcheggi auto, negozi, un anfiteatro e un vivaio di specie endemiche) ci vorranno ulteriori otto mesi.

La teleferica sarà lunga 3,2 km. e collegherà Tamarind Fall al Monte Simonet (sud/ovest) dotata di due cabine ciascuna con una capacità di 50 persone, le quali assicureranno il tragitto della durata di 30 minuti sulla cima del Monte Simonet a 624 mt. sopra il livello del mare. Ci saranno tre stazioni come punto di approdo, chiamate stazione A (imbarco) stazione B (interscambio) stazione C (punto di sbarco). Mauritius diventerà il 5° paese al mondo e il 2° nell’emisfero australe (1° per lunghezza) a proporre una teleferica con una cabina rotante di 360° (Titlis–Svizzera/Monte Baldo–Italia/Cape Town–Sud Africa/Palm Springs–Stati Uniti d’America). L’attività sarà aperta tutti i giorni dalle 06,00 alle 18,00 e l’organizzazione sta pensando anche ad aperture serali prevedendo 250.000 turisti l’anno. Inizialmente il sistema rimarrà sotto il controllo operativo della Svizzera che conosce bene i meccanismi relativi all’impianto ma nel giro di 3 anni sarà preso totalmente in carico da Mauritius, attualmente sono stati scelti e inviati in Svizzera 5 tecnici per la formazione e studio dell’impianto.

Oltre all’ambizione turistica il progetto sarà egualmente ecologico con l’impegno per la S.W.H.L. di restaurare, riabilitare e mantenere la flora e la fauna del luogo “noi vogliamo preservare non distruggere l’ambiente” sotto la supervisione delle autorità responsabili e in linea con la politica di conservazione della biodiversità a Mauritius. Le informazioni raccolte indicano che sul terreno la situazione non riflette l’impegno e benché l’azienda progettante S.W.H.L. continua a ripete che sono solo 100 mq. di foresta per ognuno dei sei piloni di sostegno della teleferica (due piloni saranno posizionati in una zona altamente sensibile) e 300 mq. per la mini-stazione più l’accesso al sito con la costruzione di una strada, il rischio per 60 specie di vegetali indigeni di cui circa 30 in via di estinzione incluse quattro specie di alberi (nel raggio di 30 mt. dai lavori) che si trovano solo a Mauritius (albizia vaughanii ne rimangono solo quattordici esemplari) iscritte nella lista internazionale delle specie minacciate di estinzione, è reale.



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